La SGBCISL prende posizione sulla proposta di Confindustria sul Green Pass: Sicurezza sì, sospensione per mancata vaccinazione no. "Certificazione verde solo a certe condizioni"
La SGBCISL prende posizione in merito alla proposta di Confindustria di introdurre il Green Pass anche sui posti di lavoro, con la possibilità di trasferire ad altra mansione o sospendere dal lavoro lavoratrici o lavoratori che non sono in possesso della certificazione verde.
"La salute e la sicurezza sono una priorità assoluta. Tuttavia, gli sforzi per contenere il virus non devono portare a delle situazioni nelle quali lavoratrici e lavoratori non vaccinati perdano il lavoro e quindi il loro reddito. Questo comunque non significa che siamo a priori contrari a questa proposta. Servono però una serie di condizioni e garanzie per i lavoratori, prima fra tutti i protocolli di sicurezza aziendali contro il Covid, che dovrebbero prevedere il requisito del green pass", così i segretari generali della SGBCISL Dieter Mayr e Donatella Califano.
Una tale proposta potrebbe essere concretizzata solo sulla base di regole e procedure condivise tra le parti sociali. Lavoratrici e lavoratori che non vogliono o non possono essere vaccinati dovrebbero in ogni caso avere la possibilità di ottenere il Green Pass sottoponendosi ai test Covid. In tal caso i rispettivi datori di lavoro dovrebbero prendersi in carico i costi e l'organizzazione dei test. Nel caso di un test positivo, il dipendente interessato non deve subire alcuna perdita economica: qualora la malattia non dovesse essere concessa, dovrà essere l’azienda a garantirgli la retribuzione per il periodo della quarantena,“ affermano i due sindacalisti.
"È di fondamentale importanza contenere la diffusione e le conseguenze del Covid. È responsabilità di tutti raggiungere questo obiettivo. Serve un'equa distribuzione delle responsabilità e dei doveri, tenendo conto dei diritti fondamentali dei lavoratori", così Mayr e Califano. Il certificato verde come requisito per la presenza sul posto di lavoro può essere introdotto solo se i datori di lavoro creano al contempo le condizioni che garantiscono i diritti dei lavoratori al lavoro e alla retribuzione".